Nel 1983 nasce la Giada Viaggi con sede a Canelli (AT).
Un nome, Giada, una storia e un significato, impegnativo legato fin dall’antichità, all’amore e alla virtù per il fondatore Alberto Spagnoli.

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Berlino in inverno

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Berlino in inverno

Berlino in inverno

Freddo, molto freddo, temperature che di giorno non superano i cinque gradi spesso esasperate da un vento tagliente; un timido sole che appare soltanto verso le otto del mattino per lasciare posto di nuovo al buio già alle 16 del pomeriggio. Ma visitare Berlino durante il mese di dicembre, con i suoi palazzi e le strade spesso imbiancati da una coltre di neve, è un’ esperienza da consigliare. Ho trascorso un week-end nella rinata città tedesca a ridosso del Natale scorso ed ho scoperto che in fondo le basse temperature non sono un ostacolo per il viaggiatore che troverà molte ‘’golose’’ occasioni per riscaldarsi.

La visita della città simbolo della guerra fredda, spezzata dal muro che ha diviso per anni un popolo e reso incomunicabili due idee di società, inizia da quello che viene chiamato ‘’Il palazzo delle lacrime’’. È la stazione della S-Bahn di Friedrichstrasse. Ora, e prima della guerra, stazione al centro della città, durante gli anni del muro era l’ultima stazione dell’Est. Un passaggio di confine per l’Ovest impossibile da varcare per quasi tutti i cittadini dell’area orientale. Le lacrime versate fino al 1989 erano quelle di familiari, amanti, amici che pronunciavano i loro addio separati dalle guardie di frontiera.

Vale la pena di percorrere la banchina lungo i binari 1 e 2 dove è allestita una mostra che ripercorre la storia della Friedrichstrasse dal 1961 fino alla caduta del muro. Proseguo la mia visita della città ‘’spezzata’’ recandomi al Centro di documentazione del Muro di Berlino, in Bernauer Strasse. È un luogo generalmente poco frequentato dai turisti che fornisce informazioni di approfondimento sulla storia del Muro di Berlino e sui retroscena della sua costruzione. Qui è possibile visitare una la mostra permanente e salire sulla torre con piattaforma panoramica, con vista sugli impianti di confine originari, o ascoltare l’audio delle trasmissioni radio storiche dell’est e dell’ovest. Nell’adiacente Cappella della Conciliazione, sull’ex Striscia della morte, si svolgono messe settimanali durante le quali visitatori, cittadini e parenti ricordano i morti al Muro di Berlino uccisi dalle guardie di frontiera durante i tentativi di fuga.
Il freddo si fa sentire e, tornato in Friedrichstrasse dove è allestito uno dei tanti mercatini di Natale che colorano e riscaldano la città, mi ritempro con la prima di una lunga serie di tazze di gluhwein. Un vino rosso speziato con cannella e servito caldo con aggiunta di zucchero che ne aumenta la gradazione. Bevuto all’aperto su tavoli improvvisati lungo la via e nelle piazze è uno dei piaceri dell’inverno berlinese.

Proseguo questo primo giorno di visita sulla scia degli avvenimenti tragici che hanno segnato la storia moderna di questo paese e nel quartiere di Kreuzberg vado a visitare l’inquietante costruzione dell’architetto Daniel Liberskind che ospita il Museo Ebraico. La pianta dell’edificio rappresenta una stella di Davide spezzata e il percorso museale ripropone, attraverso un gioco di linee, spigoli e incroci, il difficile percorso della storia ebraico-tedesca ponendo interrogativi e inviti alla riflessione ai visitatori.
Durante la notte la neve è caduta copiosa, esco presto, sono le otto del mattino e le strade sono già state ripulite dalla coltre bianca e sono perfettamente percorribili. Il ghiaccio sui marciapiede invita i pedoni alla prudenza.

Percorro un tratto di strada lungo il fiume Sprea fino a raggiungere il nuovo quartiere governativo. Per questa mattina avevo prenotato via Internet una visita al Parlamento tedesco. Salgo sulla terrazza del Reichstag dove sorge la futuristica cupola in vetro e acciaio realizzata dall’architetto britannico Lord Norman Forster. I giochi creati dalla luce che entra dalle grandi vetrate e si riflette negli specchi posti al centro della cupola mi consolano del fatto di non essere riuscito ad ammirare quasi nulla del tanto raccontato panorama di Berlino. Il cielo grigio, la foschia, ma soprattutto la neve e il ghiaccio che ricoprono le vetrate della cupola nascondono la città e danno l’impressione di trovarsi all’interno di un gigantesco igloo. Per visitare il Parlamento è obbligatorio prenotare via internet con almeno due giorni di anticipo sul sito www.bundestag.de.